M.A.S.C.I. Teramo 2

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Lo sapevi che ...

 

 

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San Giorgio e il Drago

Forse  vi siete chiesti perché   San Giorgio è il patrono degli Scout  e perché  è sempre raffigurato nell'atto di   uccidere un Drago. Questo animale fantastico non solo è presente e  nella tradizione cristiana, ma anche nell'immaginario di  molti  altri popol i e  religioni poiché  possiede   una grande forza simbolica.  Di solito  viene   rappresentato   con sembianze  appartenenti   a diversi animali, il corpo di serpente, le ali e le zampe di un uccello, la testa di coccodrillo, con notevoli somiglianze ai dinosauri  gli unici  Draghi veramente esistiti.   Nelle  fiabe e   nelle saghe la vittoria  sul   drago costituisce spesso una paura che l'uomo  deve  superare per ottenere  il Tesoro o  liberare    una principessa prigioniera, come nel caso del cavaliere San Giorgio. Il simbolismo cristiano vede   nel  Drago una   incarnazione del demonio, sconfitto   dall'arcangelo Michele che lo precipita nell'inferno. Per questo i draghi vengono spesso collegati al fuoco e rappresentati nell'atto di sputare   fuoco oppure di emettere veleno o miasmi che causano malattie se non addirittura la morte. Sono proprio questi attributi negativi del Drago  che mettono in piena luce il grande   coraggio di San Giorgio reso come modello simbolico a cui  dovrebbe ispirarsi   ogni  scout perché quando   si trova di fronte ad una difficoltà, ad un pericolo, per grande che sia, anche sottoforma di Drago, egli non lo teme, ma lo affronta con tutta   la forza che può    infondere in sé   e nel suo  cervello (B.P. Scautismo per ragazzi,  pag 282). Lo scautismo   ha dato un  supporto e un contenuto positivo alla pedagogia dell'eroe, allo spirito di cavalleria e al senso dell'onore che sottolineano  come  il metodo scout intende vedere al di là della figura dell'Eroe e quale lato della personalità di questi vuole indicare all'attenzione. B.P. suggerisce  ai  Capi di sfruttare   le  avventure    favolose   degli   antichi  cavalieri,  perché esercitano un grande fascino sui ragazzi,  facendo appello   al loro senso morale, al codice della cavalleria che includeva l'onore,    l'autodisciplina,  la cortesia,   il coraggio, il senso dell'altruismo, del dovere,   del servizio,  della fede religiosa  come guida all'esistenza ( Il Libro dei Capi). Il  Cavaliere   per eccellenza è San  Giorgio,   Patrono   degli scout   sulla cui   figura si è  più volte soffermato BP per mettere in risalto le doti e le virtù da imitare. In uno     scritto del 1922  (Taccuino)   B.P. precisa che    non   è la persona del   Santo che vuole raccomandare agli scout, quanto i principi e le qualità che  impersona e rappresenta. Da questo punto di vista anche i ragazzi di fedi diverse dalla cristiana possono accettare questo prode cavaliere come una figura simbolica, anche perché, in qualche caso, essi hanno nella loro mitologia personaggi veramente eroici che impersonano i medesimi ideali.  Ciò  che conta,   dice B.P.,  e   l'ispirazione   che   tale   figura   può dare,  non la sua particolare nazionalità o appartenenza religiosa. San Giorgio   lancia a   ciascuno il suo   grido di battaglia,   per   incitarlo,   per prepararsi  con la propria   armatura   alla capacità ad  impugnare   l'arma del carattere   e   servendosi  di tutte le misure a sua disposizione, ad attaccare  vigorosamente il drago della tentazione, del male o delle difficoltà, che gli si pongono di fronte, con cuore saldo e gioiosa fiducia. Perciò San Giorgio, come patrono dello scautismo simboleggia i quattro punti di B.P.: Carattere, con gli attributi del coraggio, della negazione e della decisione; Salute e forza fisica e impegno;  Abilità manuale nell'uso delle proprie risorse; Senso di servizio al Prossimo.

 

 

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 L'Amico è ...

 

L'amico è la cometa che guida ma non obbliga,

uno sguardo che scruta ma non giudica,

corregge ma non umilia

è un cuore che ama ma non esige

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Scoutismo a Teramo (ricerca storica)

 

 

 

 





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