M.A.S.C.I. Teramo 2

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Campo Protezione Civile - Croce Bianca

Santo Stefano di Sessanio 8-9 Maggio 2010

 

   

 

C’era anche il Teramo 2 a S.Stefano di Sessanio al campo organizzato per le Associazioni di Volontariato dell’A.N.P.AS. dalla Protezione Civile (PC) Nazionale.

Il Campo, eminentemente pratico, faceva seguito alla fase teorica svoltasi il mese scorso presso l’Ospedale Civile ed il Centro Servizi per il Volontariato di Teramo.

                Non c’era tutta la Comunità Teramo 2 alle 6.30 pronti in Croce Bianca a Montorio, non avrebbe potuto esserci perché le attività vanno obbligatoriamente e giustamente differenziate per competenze, per attitudini, per pratica, per desiderio dei singoli AS: d’altra parte una notte in tenda a 1.300 mt. con quel freddo … non è da tutti, e ve lo dice uno che qualche esperienza di pernottamento ce l’ha! Già non abbiamo ancora detto chi eravamo; siamo partiti in 4: Carlo, Franco, Paolo e Roberto, ovvero Falco, Furetto, Ascia e Aquila come ormai ci chiamiamo, armati di rutilanti divise della Croce Bianca e di tanta buona volontà di apprendere quelle tecniche della Protezione Civile che possono essere così utili per gli altri … ma anche per noi stessi nell’inarrestabile cammino di educazione permanente che è l’essenza del nostro essere AS.

                Siamo arrivati a S. Stefano in una giornata grigia che non faceva presagire nulla di buono per le nostre articolazioni ultrasessantenni, ma il solo condividere l’esperienza con tanta gioventù ci faceva sentire poco più che ventenni. Abbiamo iniziato la costruzione del campo con il montaggio delle tende, del Posto Medico Avanzato (PMA), della Centrale Ricetrasmittente Radio, della latrina e dei vari accessori del campo, operazione agevole ma che ha richiesto quasi l’intera mattinata. Pranzo con pasta, tonno e fagioli … replicati anche nei pasti successivi: non abbiamo capito se perché pranzo tipico della PC o perché a poco più di un Km in linea d’aria sono state registrate le famose scene di Trinità con fagioli contesi tra Terence Hill e Bud Spencer ed i cattivi di turno!

                Pomeriggio meteorologicamente più sereno che ha consentito la effettuazione delle esercitazioni previste: trasferimento al vicino lago artificiale con simulazione di danno idro-geologico con … svuotamento del lago e suo successivo riempimento: i ragazzi si sono esercitati ad utilizzare le idrovore, a manovrare pompe ed idranti, a prendere confidenza con quei tubi dei pompieri che sembrano così facili da utilizzare ma che in realtà richiedono esperienza ed accortezza. Esercitazione con le radio sulla collina e poi successivo trasferimento in una zona isolata per esercitazione di spegnimento fuochi. Anche questa è stata una esperienza apparentemente semplice da realizzare ma c’è da dire che in genere le simulazioni, anche se spesso sembrano “banali”, hanno il compito di abituare alla emergenza, far capire gli eventuali e possibili errori, prevenire gli imprevisti. Poi nella pratica molte cose potranno risultare diverse dalle simulazioni, non sarà mai possibile prevedere tutte le evoluzioni di una emergenza vera, ma averne testate alcune almeno può ridurre gli imprevisti e facilitare la scelta delle opzioni alternative.

                Serata con cena a base di … tonno e fagioli, pasta e salsicce preparate dalla organizzazione, ma con ricca integrazione di pecorino procurato dalla associazione Gran Sasso e (per rimanere in tema) porchetta offerta dal Corno Piccolo, che ha anche provveduto, da par suo, alla grappa e genziana successiva. Anche perche si preannunciava una notte lunga e fredda … ma le previsioni erano nulla rispetto a quella che sarebbe stata la realtà! Forse sarà stato anche il buco di 50 cm  di diametro che presentava la nostra tenda, ma abbiamo subito capito che c’era il serio pericolo in quella notte di perdere l’uso di alcune parti del corpo o di veder amputare per assideramento le nostre estremità. Ora che sappiamo di non aver avuto conseguenze fisiche siamo molto più sollevati, ma è stata dura e da scout possiamo gioire ed affermare di aver superato una prova di resistenza, un vero Hyke di sopravvivenza.

A proposito, in questa situazione, poco dopo aver preso posizione nei sacchi a pelo, siamo stati allertati che di lì a poco ci saremmo dovuti alzare per una “ricerca dispersi” nella circostante montagna. Senza guardarci negli occhi o consultarci siamo stati “solidali” nel ritenere questa prova non realizzabile da parte di vecchietti le cui ossa cercavano solo un minimo di tepore per non sbriciolarsi definitivamente. E così all’ulteriore chiamata abbiamo comunicato che … in casa non c’era nessuno, che erano tutti usciti! Hanno avuto buon cuore e non ci hanno sollecitato ulteriormente, ma quando dopo un paio d’ore, e quando ormai il sonno era appena riuscito a prendere il sopravvento sul freddo pungente, è tornata una volontaria per avvertire che una sua collega si era fatta male, senza esitazione ho rispettato quel giuramento scout-ippocratico che viene prima anche dell’istinto di sopravvivenza.

Risveglio con sole splendido e progressivo tepore scalda ossa. Mattinata dedicata alla simulazione sanitaria: dieci volontari-cavie con altrettante tipiche patologie post terremoto, erano stati occultati nello splendido paese di S.Stefano. Le 5 squadre sanitarie si sono sguinzagliate alla loro ricerca chiedendo via radio l’aiuto della pattuglia medica nei casi più complessi e trasferendo poi il “malcapitato” in ambulanza al PMA. Al termine della esercitazione un fuori onda particolare con emergenza “vera” per una splendida turista americana con sospetta frattura del gomito. Al termine della esercitazione era ormai ora … dei fagioli, ed allora abbiamo pensato che sarebbe stato meglio, per il pranzo, tornarcene a casa .

Cosa dire di questa nuova esperienza della Comunità Teramo 2? Al di là dei tempi troppo dilatati (almeno per noi scout abituati ad altri ritmi) che hanno lasciato alcuni momenti delle giornate totalmente privi di attività e del freddo irriducibile della notte, che invece da scout avremmo dovuto prevedere e correggere opportunamente, la nuova esperienza è stata senza dubbio positiva per i temi trattati, per le nuove attività intraprese, per i rapporti intrecciati con volontari tanto più giovani di noi. Una esperienza da ripetere e potenziare, magari anche facendo in modo che possa coinvolgere un numero maggiore di AS.

                                                                                                                                                                                                                                                             

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