M.A.S.C.I. Teramo 2

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San Giorgio 2010
San Giorgio 2010
 
(Clicca l'immagine per evidenziare il Programma)
 
    
Il giorno 25 aprile 2010 la Comunità MASCI Teramo 2 “Corno Piccolo” ha festeggiato il San Giorgio ai Prati di Tivo (Gran Sasso) dove c’è una delle sedi della Comunità: “Il Rifugio delle Guide” gestita da Pasqualino Iannetti, guida alpina e scout. Dopo aver fatto un sopralluogo nella sede, il gruppo si è diretto verso la Forchetta e di lì a piedi per  il sentiero che porta alla Croce di Cima Alta, il Cristo che domina la vallata.

Grifo, il Magister, dopo aver letto il sempre affascinante “ultimo messaggio di BP”, ha invitato il gruppo a riflettere sulla strada che si percorre nella vita professionale e familiare esprimendo le proprie opinioni su un argomento particolarmente sentito dallo scout giovane ed adulto: il Servizio. Falco ha guidato la discussione sull’argomento del giorno invitando tutti a riprendere le Linee Guida elaborate per il San Giorgio precedente (Vasto 2009) perché fossero motivo di riflessione e di discussione. Al cerchio si sono uniti anche alcuni amici di Falco e Ghiretta che esploravano il posto. L’argomento ha interessato anche gli “ospiti occasionali” che hanno preso parte alla discussione e dopo aver augurato loro “Buona Strada” è stata rinnovata la Promessa ricordando anche gli amici che non ci sono più (Eraldo, Tonino, Padre Gerardo) e non è mancata la commozione da parte di tutti.

Il gruppo si è poi diretto in un’area attrezzata per il pranzo, ospitando anche l’adulto scout “ombra” Gino che non fa parte attivamente della Comunità ma è uno di quegli “amici del MASCI” sempre presenti nei momenti che contano. Dopo il cerchio di chiusura è stata fatta una riflessione sul messaggio di BP e si è cantato l’inno del MASCI.

                                                                                                          ORSETTA

 

                                                                                                                                   

 

Questa la cronaca essenziale della giornata registrata dalla nostra Orsetta, che pur essendo vissuta per tanti anni con un veterano dello scautismo come Gufo, non può conoscere il significato che ha per ogni scout il “San Giorgio” e quindi non ha potuto infondere al racconto lo spirito che anima questo nostro incontro periodico. Colpa evidentemente anche mia che come Maestro dei Novizi non sono riuscito ad infondere nei neofiti il vero senso del S.Giorgio. Allora proverò a farlo ora partendo dalla scelta che BP fece quando pensò a S.Giorgio come protettore degli scout.

            Tra i tanti possibili, più o meno noti e strabilianti per le loro opere, quale Santo ti va a scegliere B.P. come protettore dei suoi scouts? Un San Giorgio sicuramente meno “nobile” di altri dal punto di vista del carisma ecclesiale ma che per lui più di tutti esprimeva lo stile e lo “spirito” scout; infatti accanto alla lotta del Bene contro il Male, impersonificava quello spirito cavalleresco e di difesa del più debole che sono alla base del vivere di uno scout. I punti forti dello stile scout sono infatti tanti, ma quello che deriva dal Cavaliere Giorgio è il più puro e forse anche il più originale degli aspetti pedagogici che avrebbe potuto scegliere per il proprio metodo educativo.

            Spirito cavalleresco e difesa del più debole sono l’essenza di essere pronti a servire che è il motto stesso degli scout. E’ per questo che il giorno in cui si festeggia San Giorgio è anche quello in cui si è soliti rinnovare la propria promessa ed accanto a questa abbiamo pensato che  l’argomento del “capitolo” dovesse essere “Servire”. Ed io aggiungerei “servire con spirito cavalleresco” ossia essere predisposti d’animo verso gli altri non per imposizione (personale, lavorativa o comunque dettata dalle circostanze), ma per intimo convincimento.

            E questo è dunque il messaggio che il “nostro” San Giorgio deve rinnovarci: il Servizio è bello e nobile ma deve essere dettato dal cuore: ha poco valore se impostato a tavolino, se stabilito da uno per tutti … solo perché dobbiamo fare la buona azione quotidiana … ma poi per il resto della giornata ci dimentichiamo anche di essere scout. Il Servizio con la esse maiuscola è quello per il quale abbiamo una tendenza spontanea, una predisposizione d’animo costante ad essere d’aiuto all’altro, a chi soprattutto ne ha bisogno, senza che ce lo richieda e senza annunci sul giornale; ma nel contempo anche senza essere “servili” o finire per diventare “schiavi” del sistema perché è tanta la tendenza di essere forti con i deboli e deboli con i forti.

     Falco