M.A.S.C.I. Teramo 2

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Fabrizio De Andrè

La Ballata Del Michè

 

Quando hanno aperto la cella era già tardi perché 

con una corda al collo  freddo pendeva Miché
tutte le volte che un gallo sento cantar penserò
a quella notte in prigione  quando Miché s'impiccò
stanotte Miché  s'è impiccato a un chiodo perché
non voleva restare vent'anni in prigione   lontano da te
nel buio Miché se n'è andato sapendo che a te
non poteva mai dire che aveva ammazzato
soltanto per te io so che Miché ha voluto morire perché

ti restasse il ricordo del bene profondo

che aveva per te vent'anni gli avevano dato
la corte decise così  perché

un giorno aveva ammazzato  chi voleva rubargli Marì
l'avevan perciò condannato

vent'anni in prigione a marcir  però

 adesso che lui s'è impiccato
la porta gli devono aprir se pure Miché
non ti ha scritto spiegando perché
se n'è andato dal mondo tu sai che l'ha fatto
soltanto per te domani alle tre nella fossa comune sarà
senza il prete e la messa perché d'un suicida
non hanno pietà domani Miché
nella terra bagnata sarà e qualcuno

una croce col nome la data su lui pianterà

e qualcuno una croce col nome e la data su lui pianterà.


 

Amore Che Vieni, Amore Che Vai

 

Quei giorni perduti a rincorrere il vento

a chiederci un bacio e a volerne altri cento

un giorno qualunque li ricorderai

amore che fuggi , da me tornerai.

Un giorno qualunque li ricorderai

amore che fuggi da me tornerai.

E tu che con gli occhi di un altro colore

mi dici le stesse parole d’amore

fra un mese, fra un anno scordate le avrai

amore che vieni, da me fuggirai.

Fra un mese, fra un anno scordate le avrai

amore che vieni, da me fuggirai.

Venuto dal sole o da spiagge gelate

perduto in novembre e col vento d’estate

io t’ho amato sempre non t’ho amato mai

amore che vieni amore che vai

io t’ho amato sempre non t’ho amato mai

amore che vieni amore che vai.


 

Bocca Di Rosa

 

La chiamavano bocca di rosa,

metteva l'amore, metteva l'amore,

la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa.                                                      

Appena scese dalla stazione del paesino di S. Ilario

tutti si accorsero con uno sguardo

che non si trattava di un missionario.

C'è chi l'amore lo fa per noia, chi lo sceglie per professione,

bocca di rosa né l'uno né l'altro, lei lo faceva per passione.

Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie

senza indagare se il concupito ha il cuore libero oppure ha moglie.

E fu così che da un giorno all'altro bocca di rosa si tirò addosso

l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso.

Ma le comari di un paesino non brillano certo in iniziativa,

le contromisure fino a quel punto si limitavano all'invettiva.

Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio

si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.

Così una vecchia mai stata moglie senza mai figli, senza più voglie

si prese la briga e certo il gusto di dare il consiglio giusto.

E rivolgendosi alle cornute le apostrofò con parole acute:

Il furto d'amore sarà punito - disse - dall'ordine costituito.

E quelle andarono dal commissario e dissero senza parafrasare:
quella schifosa ha già troppi clienti più di un consorzio alimentare.

E arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi, con i pennacchi,
ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi.

Il cuore tenero non è dote di cui sian colmi i carabinieri,

ma quella volta a prendere il treno l'accompagnarono malvolentieri.

Alla stazione c'erano tutti, dal commissario al sagrestano,
alla stazione c'erano tutti, con gli occhi rossi e il cappello in mano.
A salutare chi per un poco senza pretese, senza pretese,
a salutare chi per un poco senza pretese portò l'amore nel paese.

C'era un cartello giallo con una scritta nera diceva:
Addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera.

Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale
come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva molta più gente di quando partiva,
chi manda un bacio, chi getta un fiore, chi si prenota per due ore.

Persino il parroco che non disprezza fra un miserere e un'estrema unzione

il bene effimero della bellezza la vuole accanto in processione.
E con la Vergine in prima fila e bocca di rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese l'amore sacro e l'amor profano.


 

Carlo martello ritorna...

 

Re Carlo tornava dalla guerra lo accoglie la sua terra

cingendolo d'allor al sol della calda primavera

lampeggia l'armatura del sire vincitor

il sangue del principe del Moro arrossano il ciniero

d'identico color ma più che del corpo le ferite

da Carlo son sentite le bramosie d'amor

"se ansia di gloria e sete d'onore spegne la guerra al

Vincitore non ti concede un momento per fare all'amore

chi poi impone alla sposa soave di castità

la cintura in me grave in battaglia

 può correre il rischio di perder la chiave"

così si lamenta il Re cristiano s'inchina intorno il grano

gli son corona i fior lo specchi di chiara fontanella

riflette fiero in sella dei Mori il vincitor

Quand'ecco nell'acqua si compone mirabile visione

il simbolo d'amor nel folto di lunghe trecce bionde

il seno si confonde ignudo in pieno sol

"Mai non fu vista cosa più bella mai io non colsi siffatta pulzella"

disse Re Carlo scendendo veloce di sella

"De' cavaliere non v'accostate già d'altri

 è gaudio quel che cercate ad altra più facile fonte la sete calmate"

Sorpreso da un dire sì deciso sentendosi deriso

Re Carlo s'arrestò ma più dell'onor poté il digiuno

fremente l'elmo bruno il sire si levò codesta

 era l'arma sua segreta da Carlo spesso usata in gran difficoltà

alla donna apparve un gran nasone e un volto da caprone

ma era sua maestà "Se voi non foste il mio sovrano"

Carlo si sfila il pesante spadone                          

"non celerei il disio di fuggirvi lontano, ma poiché siete

 il mio signore" Carlo si toglie l'intero gabbione

"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"

Cavaliere egli era assai valente ed anche in quel frangente

d'onor si ricoprì e giunto alla fin della tenzone

incerto sull'arcione tentò di risalir veloce

 lo arpiona la pulzella repente la parcella presenta al suo signor

"Beh proprio perché voi siete il sire fan cinquemila lire

è un prezzo di favor" "E' mai possibile o porco di un cane

che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte

 con grandi puttane, anche sul prezzo c'è poi da ridire

ben mi ricordo che pria di partire

v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"

Ciò detto agì da gran cialtrone con balzo da leone

in sella si lanciò frustando il cavallo come un ciuco

fra i glicini e il sambuco il Re si dileguò

Re Carlo tornava dalla guerra

lo accoglie la sua terra

cingendolo d'allor

al sol della calda primavera

lampeggia l'armatura

del sire vincitor

 

Geordie

 

Uomo. Mentre attraversavo London Bridge

un giorno senza sole  vidi una donna pianger d'amore,

piangeva per il suo Geordie. Donna

Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,

è un privilegio raro. Rubò sei cervi nel parco del re

vendendoli per denaro. Uomo

Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera

sellatele il suo pony cavalcherà fino a Londra stasera

ad implorare per Geordie Donna

Geordie non rubò mai neppure per me

un frutto o un fiore raro. Rubò sei cervi nel parco del re

vendendoli per denaro. Insieme

Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,

non ha vent'anni ancora

cadrà l'inverno anche sopra il suo viso, Uomo

potrete impiccarlo allora

Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re

Geordie potran salvare, anche se piangeran con te

la legge non può cambiare. Insieme

Così lo impiccheranno con una corda d'oro,

è un privilegio raro. Rubò sei cervi nel parco del re

Uomo vendendoli per denaro.


 

Il Pescatore

 

All'ombra dell'ultimo sole

s'era assopito un pescatore

e aveva un solco lungo il viso

 come una specie di sorriso.

 Venne alla spiaggia un assassino

due occhi grandi da bambino

due occhi enormi di paura

eran gli specchi di un'avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane

 ho poco tempo e troppa fame

 e chiese al vecchio dammi il vino

ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno

non si guardò neppure intorno

 ma versò il vino e spezzò il pane

 per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento

 poi via di nuovo verso il vento

 davanti agli occhi ancora il sole

dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore

e la memoria è già dolore

 è già il rimpianto di un aprile

giocato all'ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi

vennero in sella con le armi

chiesero al vecchio se lì vicino

fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole

s'era assopito il pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso

e aveva un solco lungo il viso

 come una specie di sorriso.


 

Il Gorilla

 

Sulla piazza d'una città la gente guardava

con ammirazione un gorilla portato là

dagli zingari di un baraccone

con poco senso del pudore le comari di quel rione

contemplavano lo scimmione non dico dove non dico come

attenti al gorilla !

d'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale

s'aprì di schianto non so perché forse l'avevano chiusa male

la bestia uscendo fuori di là disse: "quest'oggi me la levo"

parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo

attenti al gorilla !

il padrone si mise a urlare " il mio gorilla , fate attenzione"

non ha veduto mai una scimmia

potrebbe fare confusione

tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione

anche le donne dimostrando la differenza fra idea e azione

attenti al gorilla !

tutta la gente corre di fretta di qui e di là con grande foga

si attardano solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga

visto che gli altri avevan squagliato il quadrumane accelerò

e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò

attenti al gorilla !

bah , sospirò pensando la vecchia ch'io fossi ancora desiderata

sarebbe cosa alquanto strana e più che altro non sperata

che mi si prenda per una scimmia pensava il giudice col fiato corto

non è possibile, questo è sicuro il seguito prova che aveva torto

attenti al gorilla !

se qualcuno di voi dovesse costretto con le spalle al muro,

violare un giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro

ma si dà il caso che il gorilla considerato un grandioso fusto

da chi l'ha provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto

attenti al gorilla !

infatti lui, sdegnando la vecchias i dirige sul magistrato

lo acchiappa forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo ad un prato

quello che avvenne fra l'erba alta non posso dirlo per intero

ma lo spettacolo fu avvincente e lo "suspence" ci fu davvero

attenti al gorilla !

 

dirò soltanto che sul più bello

dello spiacevole e cupo dramma

piangeva il giudice come un vitello

negli intervalli gridava mamma

 

gridava mamma come quel tale

cui il giorno prima come ad un pollo

con una sentenza un po' originale

aveva fatto tagliare il collo.

 

attenti al gorilla !

 

 

 

 

La Canzone Dell’amore Perduto

 

Ricordi sbocciavan le viole

con le nostre parole

"Non ci lasceremo mai, mai e poi mai",

 

vorrei dirti ora le stesse cose

ma come fan presto, amore, ad appassire le rose

così per noi

 

l'amore che strappa i capelli è perduto ormai,

non resta che qualche svogliata carezza

e un po' di tenerezza.

 

E quando ti troverai in mano

quei fiori appassiti al sole

di un aprile ormai lontano,

li rimpiangerai

 

ma sarà la prima che incontri per strada

che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,

per un amore nuovo.

 

E sarà la prima che incontri per strada

che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,

per un amore nuovo.

 

                        


 

La Canzone Di Marinella

 

Questa di Marinella è la storia vera

 che scivolò nel fiume a primavera

ma il vento che la vide così bella

dal fiume la portò sopra a una stella

sola senza il ricordo di un dolore

 vivevi senza il sogno di un amore

ma un re senza corona e senza scorta

 bussò tre volte un giorno alla sua porta

 Bianco come la luna il suo cappello

come l'amore rosso il suo mantello

 tu lo seguisti senza una ragione

 come un ragazzo segue un aquilone

 e c'era il sole e avevi gli occhi belli

lui ti baciò le labbra ed i capelli

c'era la luna e avevi gli occhi stanchi

 lui pose la mano sui tuoi fianchi

furono baci furono sorrisi

poi furono soltanto i fiordalisi

che videro con gli occhi delle stelle

 fremere al vento e ai baci la tua pelle

dicono poi che mentre ritornavi

nel fiume chissà come scivolavi

e lui che non ti volle creder morta

bussò cent'anni ancora alla tua porta

questa è la tua canzone Marinella

che sei volata in cielo su una stella

e come tutte le più belle cose

vivesti solo un giorno , come le rose

e come tutte le più belle cose

vivesti solo un giorno come le rose.

                                                          

 


 

Preghiera in Gennaio

 

Lascia che sia fiorito Signore, il suo sentiero

quando a te la sua anima e al mondo la sua pelle

dovrà riconsegnare quando verrà al tuo cielo

là dove in pieno giorno risplendono le stelle.

Quando attraverserà l'ultimo vecchio ponte

ai suicidi dirà baciandoli alla fronte

venite in Paradiso là dove vado anch'io

perché non c'è l'inferno nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi con le sue ossa stanche

seguito da migliaia di quelle facce bianche

fate che a voi ritorni fra i morti per oltraggio

che al cielo ed alla terra mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti spero non vi dispiaccia

se in cielo, in mezzo ai Santi Dio, fra le sue braccia

soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte

che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte.

Dio di misericordia il tuo bel Paradiso

lo hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso

per quelli che han vissuto con la coscienza pura

l'inferno esiste solo per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno mai ti potrà indicare

gli errori di noi tutti che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce che ormai canta nel vento

Dio di misericordia vedrai, sarai contento.

Dio di misericordia vedrai, sarai contento.

                                       


 

La Guerra di Piero

 

Dormi sepolto in un campo di grano

non è la rosa non è il tulipano

che ti fan veglia dall'ombra dei fossi

ma son mille papaveri rossi

lungo le sponde del mio torrente

voglio che scendano i lucci argentati

non più i cadaveri dei soldati

portati in braccio dalla corrente

così dicevi ed era inverno

e come gli altri verso l'inferno

te ne vai triste come chi deve

il vento ti sputa in faccia la neve

fermati Piero, fermati adesso

lascia che il vento ti passi un po' addosso

dei morti in battaglia ti porti la voce

chi diede la vita ebbe in cambio una croce

ma tu non lo udisti e il tempo passava

con le stagioni a passo di giava

ed arrivasti a varcar la frontiera

in un bel giorno di primavera

e mentre marciavi con l'anima in spalle

vedesti un uomo in fondo alla valle

che aveva il tuo stesso identico umore

ma la divisa di un altro colore

sparagli Piero, sparagli ora

e dopo un colpo sparagli ancora

fino a che tu non lo vedrai esangue

cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuore

soltanto il tempo avrà per morire

ma il tempo a me resterà per vedere

vedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premura

quello si volta, ti vede e ha paura

ed imbraccia l'artiglieria

non ti ricambia la cortesia

cadesti in terra senza un lamento

e ti accorgesti in un solo momento

che il tempo non ti sarebbe bastato

a chiedere perdono per ogni peccato

cadesti interra senza un lamento

e ti accorgesti in un solo momento

che la tua vita finiva quel giorno

e non ci sarebbe stato un ritorno

Ninetta mia crepare di maggio

ci vuole tanto troppo coraggio

Ninetta bella dritto all'inferno

avrei preferito andarci in inverno

e mentre il grano ti stava a sentire

dentro alle mani stringevi un fucile

dentro alla bocca stringevi parole

troppo gelate per sciogliersi al sole

dormi sepolto in un campo di grano

non è la rosa non è il tulipano

che ti fan veglia dall'ombra dei fossi

ma sono mille papaveri rossi.

Si Chiamava Gesù

Venuto da molto lontano a convertire bestie e gente

non si può dire non sia servito a niente

perché prese la terra per mano vestito

di sabbia e di bianco alcuni lo dissero santo

 per altri ebbe meno virtù

si faceva chiamare Gesù. Non intendo cantare la gloria

né invocare la grazia e il perdono

di chi penso non fu altri che un uomo

come Dio passato alla storia

ma inumano è pur sempre l'amore

 di chi rantola senza rancore perdonando con l'ultima voce

chi lo uccide fra le braccia di una croce.

E per quelli che l'ebbero odiato nel getzemani

pianse l'addio come per chi l'adorò

come Dio che gli disse sia sempre lodato,

 per chi gli portò in dono alla fine

una lacrima o una treccia di spine,

 accettando ad estremo saluto la preghiera l'insulto e lo sputo.

E morì come tutti si muore

come tutti cambiando colore

non si può dire non sia servito a molto

perché il male dalla terra non fu tolto

Ebbe forse un pò troppe virtù,

ebbe un nome ed un volto: Gesù.

Di Maria dicono fosse il figlio

sulla croce sbiancò come un giglio.


 

Via Del Campo

 

Via del Campo c'è una graziosa

gli occhi grandi color di foglia

tutta notte sta sulla soglia

vende a tutti la stessa rosa.

Via del Campo c'è una bambina

con le labbra color rugiada

gli occhi grigi come la strada

nascon fiori dove cammina.

Via del Campo c'è una puttana

gli occhi grandi color di foglia

se di amarla ti vien la voglia

basta prenderla per la mano

e ti sembra di andar lontano

lei ti guarda con un sorriso

non credevi che il paradiso

fosse solo lì al primo piano.

Via del Campo ci va un illuso

a pregarla di maritare a vederla salir le scale

fino a quando il balcone ha chiuso.

Ama e ridi se amor risponde

piangi forte se non ti sente

dai diamanti non nasce niente

dal letame nascono i fior

dai diamanti non nasce niente

dal letame nascono i fior.