Considerazioni di un AS deluso
La risposta del Presidente Della Rocca alla lettera del Teramo 2 (nella quale spiegavamo perché la Comunità aveva deciso di censire solo una piccola rappresentanza degli AS utilizzando il resto della somma per i terremotati di L’Aquila) è chiara e perentoria e non ammette repliche; per tale motivo noi non replicheremo anche perché la nostra voleva essere una richiesta di spiegazioni o, tuttalpiù, una semplice critica ad alcune decisioni del Centrale, ma la risposta del Presidente è così decisa da … invitare a mettere fine alle polemiche anche lasciando il MASCI !!! E se in nostro è diventato un Movimento nel quale le critiche, o le decisioni non allineate, sono bandite … ce ne dispiace molto anche se siamo costretti a prenderne atto.
Dicevo che non replicheremo in via ufficiale, ma alcune considerazioni personali, e solo sul nostro sito, non mi possono essere impedite, non penso siamo a questo punto! Anzi abbozzerò quella risposta al Presidente che avrei voluto sinceramente esprimergli dopo la serata che abbiamo trascorso assieme con tutta la Comunità Teramo 2 a casa mia a Montorio al Vomano e che, probabilmente, non avrò più modo di presentargli personalmente:
Carissimo Riccardo, pregiatissimo Presidente del MASCI,
scusami ma dopo la serata trascorsa insieme mi viene spontanea questa distinzione tra lo splendido incontro avvenuto con l’amico, il fratello, lo scout Riccardo e la più formale riunione con il Presidente Nazionale del MASCI, un Movimento che oggi vedo ancora più statico ed ingessato e privo di quello slancio dinamico che sogno nel mio modo, forse troppo entusiasta, di vedere lo scautismo.
Dicevo magnifica serata, intrisa di sana voglia di vivere gli ideali scout che si palpava in tutti coloro che hanno condiviso questo incontro, un incontro mai scontro, come certe premesse potevano far temere, ma dettato solo dalla voglia di alcuni di esporre il proprio disagio per non essere stati “compresi” dalla Dirigenza nazionale e dall’altro di far capire che il “Governo” nazionale può non essere condiviso nelle scelte ma deve comunque essere “capito”. Ed io, ti assicuro, lo capisco perfettamente anche perché anni di volontariato, oltre che di professione medica, mi hanno ben fatto capire la distinzione tra chi “fa” e chi …“critica” ovvero chi è abituato a fare e che sa quanto sia difficile fare delle scelte condivise da tutti, e chi, non facendo, si permette di criticare gli altri che fanno anche per lui.
Ribadito pertanto il piacere che personalmente ho avuto nel trascorrere con te la serata, non posso però non ripensare all’altro aspetto, quello istituzionale avuto con il Presidente Della Rocca. Da questo punto di vista forse non siamo riusciti a farti capire che il nostro disagio stava nel fatto che ci siamo sempre sforzati di dare tanto al Movimento, alla sua crescita, alla sua visibilità, ma ciò che abbiamo ricevuto indietro (ma bada bene desiderare è diverso da pretendere!) non ce lo avete dato spontaneamente … ce lo siamo dovuti prendere. E qui potrei ricordarti che, in fondo, siete stati “costretti” a darci 3.000 € non per libera scelta ma per la nostra lettera prima di Orbetello che era chiaramente una provocazione voluta. Siete stati “costretti” a dare la visibilità della casetta su SA dopo aver saputo che non ci saremmo censiti. Siete stati “costretti” (forse, ma dopo gli ultimissimi eventi non credo più neanche a questo) a darci la bicicletta dopo oltre un anno di richieste bonarie e non. Ma nonostante ciò non si è sentita “costretta” Lorena a togliere quel “1” al Teramo sui vincitori del Cantamasci nonostante le reiterate richieste mie e di Luigino titolare del nostro sito. Continua a non esserci alcun accenno della casetta sul sito nazionale essendo stata rimossa anche quella introduzione di 2 righe nell’articolo di Ernesto sulla Luce di Betlemme. Permane, ed ovviamente oramai sarebbe priva di significato, la totale indifferenza alla premiazione del Cantamasci sia sul sito che su SA … e così via. Queste ed altre circostanze ci hanno convinto, a ragione o a torto, che non c’era un forte feeling tra il Centrale e la nostra Comunità.
Ma anche sul rapporto umano vorrei farti una critica: alle nostre richieste tu hai risposto che forse ci sono stati difetti di comunicazione, incomprensioni non volute, frasi dette e non dette … ma noi non abbiamo percepito, e forse questo ci sarebbe bastato, un Riccardo che guardandoci negli occhi serenamente, fraternamente, lealmente ci dicesse: “ragazzi, avete proprio ragione, qui abbiamo sbagliato tutto; non abbiamo capito la richiesta forte che ci facevate, non abbiamo capito che il vostro modo di richiedercelo era " deciso " , perché credevate fortemente in quello che stavate facendo e non per mettere in dubbio la nostra autonomia decisionale. Ora mettiamoci su una bella pietra ed abbracciamoci fraternamente, perché è così che si fa tra scouts, e riprendiamo il cammino assieme perché tanta è ancora la strada da fare, tante le imprese da realizzare, ed assieme potremo far crescere anche le altre Comunità e l’intero Movimento.” Forse volevi dirlo e forse sarà stata solo una nostra impressione, ma noi non abbiamo percepito questo tipo di segnale da parte tua, ed ora possiamo solo augurarci sia stato anche questo un … difetto di comunicazione, una mancata empatia.
E comunque dopo la nostra decisione di censire solo per quest’anno una piccola rappresentanza di AS ed utilizzare le quote degli altri per i terremotati, mi sarei aspettato da parte tua un “va bene ragazzi, anche se siamo contrari nel principio, visto che utilizzerete questa somma per uno scopo nobile, tipicamente scout, per il quale il Centrale non vi ha potuto aiutare di più, non fa nulla che per quest’anno non vi censiate tutti”. Invece ci hai risposto, perentoriamente, ciò che potrebbe essere tradotto in “per me, a questo punto, potete anche andare all’altro paese”. Vedi, caro Presidente, con il tuo atteggiamento fai ipotizzare che per il MASCI la quota sociale sia un obolo inscindibile dal concetto di appartenenza al Movimento, un balzello, una vera e propria “tassa” che identifica chi è pro e chi è contro e che viene prima di ogni altra cosa. Ma non siamo anni luce non solo dal pensiero di BP, ma anche da quello di Gesù?
Capisci perché ho definito questa righe come lo sfogo di un AS deluso? Come si potrebbe non esserlo con queste premesse? Come si può ammettere che una diversità del modo di vedere ed interpretare alcuni aspetti possa incrinare i rapporti umani tra persone che hanno scelto di vivere la loro vita seguendo gli ideali di lealtà e di rispetto degli altri. Perché la critica (elemento imprescindibile in ogni sistema che si definisca democratico) su una scelta fatta da un Comitato Esecutivo (che era nel pieno diritto di farla) viene interpretata come una critica personale, contro l’uomo? Eppure il modo di accoglierti, che non puoi non aver capito come fosse assolutamente sincero e spontaneo, era stato quello rispettoso e devoto verso la figura istituzionale, ma anche caldo ed affettuoso verso il fratello scout. Noi ci siamo solo avvalsi, credo nel modo più affabile ed insieme deciso possibile, del sacro diritto di esprimere una propria critica; tu non avevi il diritto di mandarci … non lo avevi come scout, ma soprattutto come Presidente avevi il dovere di mediare, di sanare dissapori, di levigare gli angoli, di capire i tuoi AS!
Penso che possa bastare così e visto che non posso (o probabilmente non potrò più) farlo di persona, invio un caloroso abbraccio a te, Riccardo, pregandoti di esternare anche al Presidente Della Rocca i sensi del mio fraterno affetto scout; e ti prego anche di ricordargli che noi scout dovremmo essere fuori dai complessi meccanismi di una visione politica dei rapporti umani nel senso che possiamo permetterci di essere chiari, limpidi, senza formalismi nei nostri rapporti … anche se siamo legati alla più importante carica istituzionale; altrimenti si finisce, dopo un semplice contrasto, per pretendere il LEI come, ahimè, fece Marchetti con me e con Enzo Di Berardino quando tempo fa criticammo la sua rivista!
Falco
La risposta del Presidente Nazionale Riccardo Della Rocca alla lettera della comunità Teramo 2
Dopo che la sera del 10 marzo a Villa Vomano, presente tutta la Comunità Teramo 2, sono stati illustrati nel dettaglio il percorso e gli interventi condotti dal MASCI a sostegno dell'Aquila dopo il tragico terremoto del 6 aprile 2009 e le motivazioni e la cotrrettezza, formale e sostanziale, delle decisioni assunte dal Consiglio Nazionale del MASCI e di consequenza dal Comitato esecutivo non resta che augurare
Buona Strada a chi resta e Buona Strada a chi ci lascia
Riccardo Della Rocca
Presidente Nazionale
Il Censimento 2010 ( Lettera della comunità Teramo 2 )
Al Direttivo Nazionale del MASCI
Al Presidente Riccardo Della Rocca
Al Segretario Alberto Albertini
e p.c. al S.R per l'Abruzzo E. Albanello.
Carissimi, Come voi ben sapete l’Abruzzo nel 2009 è stato interessato da un evento che ha profondamente modificato e condizionato la vita di tanti abruzzesi. Noi AS del Teramo 2 non siamo stati colpiti dall’evento al pari dei fratelli aquilani, ma ognuno di noi, in quella maledetta notte, aveva a L’Aquila un figlio, un parente, un amico per il quale ha trepidato e pianto. Forse per questo, superato lo sgomento iniziale, abbiamo deciso che anche come AS avremmo dovuto fare qualcosa di concreto per chi era stato più sfortunato di noi. Tra le ipotesi vagliate abbiamo scelto la costruzione di una casetta di legno che ospitasse alcune prestigiose associazioni musicali in modo da contribuire alla ripresa di quel tessuto sociale così importante per i nostri ragazzi e per il quale le istituzioni sicuramente non avrebbero potuto fare nulla per anni.
La volontà di realizzare l’impresa è stata superiore ad ogni difficoltà che via via si presentava, così che ai primi di dicembre abbiamo potuto inaugurare la struttura, alla presenza, tra gli altri, del Presidente Della Rocca. Non vogliamo dire nulla sulla bontà della scelta da noi effettuata, ma invitiamo tutti a visualizzare sul nostro sito (WWW.mascicornopiccolo.it) i video della giornata inaugurale: quello mandato in onda da Antenna 10, e quello toccante del TG3 nel quale il commento del giornalista ha come sottofondo dolcissime note che nascono dalle mani di tanti ragazzi che utilizzano la nostra struttura … e già solo questa immagine ci ripaga di tutto!
Ciò che, invece, ha profondamente amareggiato i componenti della nostra Comunità è il "silenzio assordante" con cui è stata accolta la nostra idea, bollata, sin dall'inizio, come una iniziativa estemporanea ed autonoma, non appoggiata dal Consiglio Nazionale, tollerata ma mai condivisa né giustamente valutata.
Eppure era stato lo stesso Presidente Della Rocca a Vasto, al S. Giorgio abruzzese, subito dopo il terremoto a dire: “… Ci prepareremo fin d’ora a questo nostro intervento: sarà l’Abruzzo, il MASCI dell’Abruzzo, con l’aiuto di tutti noi, attraverso la rete di relazioni che saprà realizzare, ad indicarci quale è il migliore progetto, alla nostra portata, che potremo sostenere. Sarà l’Abruzzo a guidare e coordinare l’intervento: vogliamo rigorosamente rispettare il principio di prossimità e di responsabilità territoriale. Sulla base delle indicazioni che riceveremo tutto il MASCI, con il consenso dei suoi organi rappresentativi (in primo luogo il Consiglio Nazionale ed i Consigli Regionali), si metterà a disposizione di questo progetto con le sue energie e le sue risorse” (dal sito nazionale MASCI).
E pensare che la costruzione della "Casetta della Musica" ha dato visibilità anche al MASCI nazionale, qualificandolo a livello Istituzionale, sia nella Regione che nell’intera Nazione, lasciando, per ora, l'unica traccia visibile e duratura del nostro passaggio, soprattutto ora che i riflettori sono spenti. C’è poi da dire che, del tutto recentemente, siamo venuti a sapere, leggendo l’ultimo numero di Strade Aperte, che una casetta in legno acquistata con il contributo del MASCI e consegnata a L’Aquila il 28/3/2010, è stata destinata esclusivamente a Sede AGESCI: in pratica abbiamo “solo” finanziato un progetto pensato e realizzato da altri. Ma possibile che non eravamo capaci di pensare ed attuare un progetto tutto nostro, che fosse cioè targato “MASCI”, magari anche regalando una sede all’AGESCI, ma costruendola noi, con le nostre forze, con le nostre mani, e non semplicemente sborsando dei soldi?
Ricordiamo perfettamente che in occasione di un Consiglio Regionale fu autorevolmente ricordato che gli Scout non sono un Rotary o un Lyons, organizzazioni meritorie quanto si voglia, ma che si differenziano da noi per il non trascurabile particolare che lo scoutismo è l’arte del “fare”, magari in silenzio, mentre i Clubs Services preferiscono “far fare” agli altri, ponendo mano al portafoglio. A noi pare che in questo caso il MASCI li abbia imitati perfettamente limitandosi a versare un significativo contributo e lasciando fare agli altri, senza sporcarsi le mani, senza aver battuto un chiodo o avvitato una vite o rischiato in proprio per chiedere ed ottenere le autorizzazioni, stipulato contratti, acquistato beni e realizzato qualcosa da mettere a disposizione di chi ne ha più bisogno.
Ancora, poi, non riusciamo a capire in base a quale criterio sia stata stabilita la “misura dei contributi” e perché un’iniziativa come la nostra (identica a quella dell’AGESCI ma realizzata in anticipo e destinata alla rifondazione del tessuto sociale a favore di bambini) abbia avuto non solo meno attenzione, ma anche minor supporto economico.
Sappiamo benissimo ciò che state pensando: che non siamo noi a dover decidere come guidare il Movimento … che esiste un Comitato Esecutivo regolarmente eletto deputato allo scopo … giustissimo … ma oltre alla possibilità democratica di esprimere il proprio pensiero, torniamo a ricordare che su questo argomento specifico ci era stato dato un mandato “pro tempore” a Vasto. Ed è in virtù di questa vostra promessa che, con una vis polemica che da parte nostra è forte e chiara ma animata solo dalla voglia di migliorare rapporti e comportamenti all’interno del Movimento, ci permettiamo ora di chiedervi:
1. Perché questa marcia indietro che ci ha letteralmente impedito di decidere, come AS abruzzesi “attivi”, sul tipo di interventi da realizzare per i terremotati?
2. Possibile che basta staccare un assegno per dire di aver FATTO SCOUTISMO ADULTO?
3. Perché il MAP non è stato destinato a sede (anche) del risorgente MASCI aquilano?
4. Si ha notizia di analoghe iniziative dell’AGESCI in favore del MASCI, che incoraggino la speranza di una futura proficua collaborazione tra i due Movimenti?
Vedete, cari Fratelli Scout, per tornare alla “nostra” casetta, vi ricordiamo che (proprio perché realizzata interamente da noi) è costata “solo” 15.000€, ed il contributo di 3.000 € da voi concesso ha potuto quindi solo in minima parte sopperire alle reali necessità per realizzare l'opera. Oltre 12.000 € sono stati reperiti, con sacrifici anche personali, da ciascuno degli A/S. Anche una nostra richiesta di pubblicazione di un breve novella su "Strade Aperte", inviata al responsabile del periodico, per mesi non è stata degnata neanche di un riscontro; poi, viste le nostre insistenze e le nostre lamentele, siamo stati finalmente ascoltati e la novella verrà pubblicata nel numero di Marzo, successivamente comunque alla notizia della casetta per l’AGESCI realizzata tre mesi dopo e pubblicata un mese prima!
Se poi aggiungiamo la sostanziale indifferenza anche alla nostra esperienza del CANTAMASCI (manifestazione da voi molto enfatizzata prima di Alghero e da noi preparata con grande entusiasmo e dispendio di tempo ed energie professionali e tecniche, ma poi snobbata alla premiazione, non gratificata dal premio materiale promesso, totalmente dimenticata su Strade Aperte ed ancora oggi attribuita, sul sito nazionale, esclusivamente al Teramo 1) tutto ciò ha, fatalmente, determinato un progressivo sconforto e distacco di gran parte degli iscritti che non intendono, almeno per quest’anno, confermare il proprio censimento al Movimento.
Per tale motivo abbiamo pensato che una somma corrispondente a quella del censimento dei 21 appartenenti alla Comunità Teramo 2 sarà da noi devoluta alla causa aquilana. Sappiamo che tale formula potrà essere ritenuta non condivisibile, ma attualmente non ci viene in mente un altro possibile metodo che possa far capire tutto il nostro disappunto.
Poiché, infine, non è nostra intenzione perdere definitivamente il contatto con un Movimento del quale condividiamo ideali e scopi e nell’attesa, ma soprattutto nella speranza, di poter tornare tutti a far parte attivamente del MASCI, comunichiamo che, con decisione unanime, per quest’anno censiremo esclusivamente il Magister, un AS e la Comunità Teramo 2.
La Comunità MASCI Teramo 2
Teramo 6.4.2010
P.S. Nel graditissimo ed indimenticabile incontro avuto il 10 marzo con Della Rocca, il Presidente prendendo atto del “difetto di comunicazione” che era stato verosimilmente la causa delle incomprensioni tra la nostra Comunità ed il Centrale, ci chiedeva di segnalare tempestivamente le iniziative ed imprese che avremmo in futuro intrapreso; bene, proseguendo in quella che ormai può essere considerata la nostra più specifica e tipica azione “nella città”, comunichiamo che abbiamo iniziato la ristrutturazione della sede della Associazione musicale “Orchestra Città Aperta” diretta dal Maestro Carlo Crivelli che aveva la propria sede nel paesino di Fossa distrutto dal terremoto. Ovviamente, avendo scelto, almeno per quest’anno, di percorrere autonomamente il percorso da Adulti Scout, la nostra, visti i precedenti, è una semplice comunicazione e non una richiesta di partecipazione …
Ad Majora